Una storia d’amore per le lunghezze e punte

Questo articolo nasce da una storia vera che voglio raccontare e testimoniare, tu la conosci bene in quanto la vivi o da una o dall’altra parte come parrucchiere.

Tu sai da che parte sei, potrebbe essere il caso che sei stato da una parte della storia e ora sei dall’altra, potrebbe essere il caso che sei solo dall’altra e questo articolo può aiutarti a passare di qua.

“Tutto ciò che accade tu lo scrivi”, disse.

“Tutto ciò che io scrivo accade”, fu la risposta.”

Michael Ende – La storia infinita

Quando entri nel tuo salone spesso capita che par alcuni minuti sei solo tu, sei arrivato prima del primo appuntamento e il cliente non è li fuori ad aspettarti e allora la radio e la TV sono ancora spente.

Sistemi gli asciugamani puliti o li tiri fuori dall’asciugatrice, passi per la cassa – uno sguardo all’agenda – la tua o le tue lavoranti arriveranno tra poco e tutto comincerà ad animarsi.

Ti è mai capitato di chiederti se lo sviluppo del tuo salone è in linea con il sogno che avevi quando l’hai aperto?

Sono cambiate tante cose da quando hai aperto, non tutte in meglio, la maggior parte però si e spesso ti è capitato di valutare se il mercato aveva sviluppato qualche altro prodotto innovativo.

Il prodotto certo fa parte di una delle cose che analizziamo assieme ai clienti, ma solo dopo aver condiviso dei punti di vista fondamentali, di aver capito di avere una direzione comune e di avere fatto una distinzione fondamentale sul modo nel quale si vuole ottenere un certo risultato colore.

Da qui si possono monetizzare le soddisfazioni delle clienti trasformando i loro desideri in servizi. Lo fai tutti i giorni.

Un mercoledì sera, dopo l’orario di apertura al pubblico, stai parlando con un venditore. Il salone è già chiuso alla clientela ma il parrucchiere ha l’abitudine – come ogni buon titolare – di ingrassare il proprio cavallo e quindi è sempre operativo. Ha cioè la brutta abitudine, mentre parla con me, di rispondere al telefono del salone anche dopo l’orario di chiusura… il 98% delle volte sono appuntamenti, al che io non mi permetto mai di farglielo notare perché quegli appuntamenti sono utili anche a me.

Questa passione bruciante per il tuo salone ha fatto in modo che rispondendo ad una di queste telefonate ti sei imbattuto (ed io con te) nelle persone che entrano a far parte di questa storia da protagonisti, delle quali non farò i nomi – ma solo i cognomi (scherzo …!) – perché quello che conta è la loro storia e la morale che potete trarne è il perché dovreste farvi appioppare dal sottoscritto.

Come professionista il mio obiettivo è cercare clienti qualificati che siano sensibili come me, e il “sistema colore” che propongo, alle intime esigenze della loro attività e per conseguenza delle loro clienti colore.

Clienti che abbiano ben chiaro dove si trovano veramente i soldi in questo particolare momento economico, o che abbiano ancora voglia di scoprirlo, di aggiornarsi costantemente perché magari sono anche appagati e contenti del loro lavoro ma non si sentono arrivati.

Per una strana proprietà transitiva o per osmosi, vedi tu come vuoi leggerla, io faccio gli interessi dei miei clienti perché solo così sento veramente che sto facendo i miei interessi, il mio lavoro.

Così i miei clienti quando cominciano a fare gli interessi delle lunghezze e punte delle loro clienti, fanno maggiormente i loro interessi in termini di:

1)   soddisfazione finale delle loro clienti

2)   affari e servizi proposti in salone.

Servizi fidelizzanti e remunerativi, magari uno dei quindici servizi colore che il mio “sistema colore” permette di inserire nei loro listini con efficacia.

Ma veniamo alla storia!

Al telefono parla un ragazzo, che chiama per conto della sua fidanzata su indicazione di una cliente del salone (PASSAPAROLA CHE CAMMINA) chiedendo un appuntamento d’urgenza per una problematica. Nonostante il salone sia chiuso, li inviti a presentarsi e dopo poco tu e il venditore venite interrotti dal loro arrivo.

Non avevo mai visto l’imbarazzo di una ragazza, che era uscita dal salone nel quale era stata precedentemente piangendo, nel doversi presentare nuovamente ad un artigiano della stessa categoria.

Questo tra l’altro l’aspetto che mi ha colpito di più: tu che ricevi il disagio di una cliente con i capelli rovinati da un collega meno preparato – non sto dicendo che non si può sbagliare sia chiaro, ci tengo a precisarlo, chi lavora può sbagliare: è il come gestisci lo sbaglio che diventa diabolico – ti trovi a dover riacquisire una fiducia che sembri aver tradito tu stesso.

Ad ogni modo, questa bionda “mediterranea” con una base naturale non di altezza di tono propriamente norvegese, vuole per mia e tua comune fortuna quello che molte donne castano brune desiderano.

Vuole l’esatto contrario di quello che le ha donato madre natura (e in questo le donne non le capirò mai! È un aspetto che però adoro da quando vendo il mio “sistema colore”) vuole avere un bel biondo e lo vuole naturale – non nel senso che ci vuole diventare a forza di impacchi di fiori di gelsomino verde che cresce solo nelle tane dei pesci gattofante di acqua dolce del fiume azzurro nell’ansa del Dong! Lo sa bene anche lei che bisogna decolorare -.

Il salone dal quale proviene ha ottenuto questo risultato:

prima

Solitamente questo “risultato” per i tuoi colleghi che lavorano con il mio “sistema colore”  è un punto di partenza e non il risultato ottenuto, ovviamente lei non lo sa.

A te il resto delle valutazioni, sai certamente meglio di me cosa può essere successo, quali limiti puoi incontrare a volte nell’utilizzo di prodotti che hanno fatto delle promesse che non riescono poi a mantenere.

E la “pezza” ce la devi mettere tu salvo poi sentirti dire dal tuo attuale fornitore che: “… sei l’unica ad avere questo problema!”, e che se vuoi risolverlo devi fare questo, quello, quest’altro: e la tua cliente nel frattempo ti sputtana seduta da un tuo concorrente.

La cosa più grave è che ha già deciso di NON tornare nel tuo salone, TU rimarrai a chiederti come mai non è tornata oppure conosci il motivo e hai paura di affrontarlo?

Ti e’ mai capitato di non vedere più alcune clienti e non sai il perché? Hai mai provato a chiamarle?

Questa storia permette una visione da un’angolazione diversa della crisi.

La tua cliente non è scappata in supermercato per risolvere il suo problema, anche se poteva farlo dato che molti fornitori per parrucchieri vendono allegramente al mass market, ai supermercati e alle profumerie, oltreché al grossista.

La tua cliente non è andata su youtube.com a vedere cosa poteva fare da sola, anche se poteva farlo avendo una nipote con un po’ di manualità che una cuffia recuperata in un negozio “per parrucchieri o aspiranti tali” è capace a mettergliela in testa, con l’uncinetto poi ci è cresciuta a fare presine.

La tua cliente non è andata da un abusivo che lavora in casa per risolvere il suo problema spendendo meno, e poteva farlo visto che tu conosci nomi e cognomi di chi fa il tuo lavoro senza pagare un centesimo di tasse.

La tua cliente ha deciso di spendere i suoi soldi in un altro salone e non più nel tuo salone dove li spendeva normalmente. Ti ha lasciato per sempre?

Come gestire la frittata lo vedremo un’altra volta in un altro articolo, qui ti basti sapere che se hai fatto un corso “motivazionale” non ti servirà a nulla, non esiste una formula magica per ipnotizzare quella cliente a farle credere che il risultato è quello che lei ha desiderato.

Ora hai la possibilità di acquisire un nuovo cliente che è venuto da te su segnalazione di un tuo già cliente (PASSAPAROLA) sapendo che costi più del tuo concorrente che l’ha ridotta così e lei è disposta a pagare il prezzo del tuo listino per risolvere un problema.

La tua consulenza, deve essere tutta incentrata sul dover fare in modo che la cliente ri-acquisti fiducia nei confronti della categoria – per conto di tutti i tuoi colleghi dove lei poi un domani potrebbe andare (non dare per scontato l’appuntamento e l’acquisizione della cliente in quanto ti assicuro che lei e’ veramente traumatizzata) –.

E’ una questione di fiducia verso la professionalità (che dimostri durante la consulenza) e la specializzazione (provata dalla cliente che ha fatto il PASSAPAROLA), ti farà molte domande, darai molte spiegazioni della Tua personale filosofia e di come il salone colora il capello, spiegherai il “sistema colore”.

La cliente è arrivata fino a te grazie al PASSAPAROLA e di referenze il salone non ne ha quindi bisogno, tuttavia il livello di “delusione” ti assicuro e’ alto:

1)   fatica a guardarsi allo specchio,

2)   continua a domandare con mille domande diverse se il suo problema può essere risolto

3)   TU hai solo la tua parola e il PASSAPAROLA

4)   personalmente ci vedo un sacco di soldi per i miei clienti presenti e futuri,

Una bella opportunità da cogliere: poterti distinguere perché sai fino a dove ti puoi spingere, sapendo che fidelizzerai la cliente a tornare a spendere nel tuo salone.

Mentre molte decolorazioni hanno limiti di struttura del capello e di schiaritura, il mio“sistema colore” no. Lei e’ molto traumatizzata certo, 3 barrature e una tecnica indecifrabile come hai visto.

Una cosa va detta considerata: quali sono stati i problemi?

  1. Sapendo cosa avrebbe potuto causare una decolorazione troppo vicino alla cute sei rimasto lontano?
  2. Non ti fidi abbastanza della decolorazione che stai utilizzando?
  3. Non hai usato super schiarenti perché la base era molto “mediterranea” e si sarebbe aranciata troppo?
  4. I tuoi super schiarenti non tonalizzano adeguatamente complicandoti il lavoro anziché facilitartelo?
  5. Hai avuto problematiche nella rimozione della colorazione precedentemente fatta da qualcun altro o comperata al mass market, in un supermercato o in una profumeria?
  6. Non possiedi un sistema che rimuova il colore precedente inalterando la struttura del capello quindi lavori solo mescolando acqua e balsamo al decolorante e quindi con poca precisione e molta aggressività?
  7. Le barrature sono imputabili solo alla scarsa manualità della tua lavorante? O centra anche il fatto che ossidazione dopo ossidazione la struttura del capello è diventata non più uniforme e ha molte con sacche d’aria al suo interno e il tuo colore non le riconosce?
  8. Le punte le hai finite Tu o il colpevole era il decolorante che per il suo alibi non ha tenuto conto del fuso orario?

I saloni che collaborano con me vedono e risolvono abitualmente anche situazioni peggiori. Per la prima volta in vita mia ho vissuto una delle storie che i miei clienti abbastanza spesso mi raccontano.

Ovvero acquisire clienti nuovi grazie al PASSAPAROLA e perché cercati da clienti con esigenze specifiche pronte a non fare obiezioni sul listino prezzi ma esigenti in termini di risultato e durata del servizio che pagano.

Beh!! La nostra principessa del mediterraneo pugliese, in agosto si deve sposare, ha sistemato la sua situazione, addirittura si è vista un po’ troppo bionda è che lei aveva indicato un servizio che fosse un mix di questi due:

lecce1

è stata corretta velocemente alla fine del servizio e la sua felicità è questa

Dopo

prima

Si, alla fine è tornata in salone, ha scelto quella sera di fidarsi nuovamente, mettendosi in altre mani certo: crisi per un parrucchiere, prosperità per te.

Sono certo che tu in questo momento sei emozionata più dal punto di vista professionale per aver dato ad una donna la felicità di un colore desiderato e naturale, è tornata bella, sicura e sexy.

Io ci vedo anche prosperità per i prossimi anni, anche perché sono ancora giovane e pare non siano ben intenzionati con la mia pensione…

Non sto dicendo che chi ha perso questa cliente sia un fetente, né un ladro o incompetente. Non voglio con questo articolo fare il presuntuoso nei confronti della categoria, non voglio dire “solo con me puoi fare questo”! Con me lo puoi fare molto bene certo.

Se la stai percependo così ti consiglio di dare un’occhiata al blog, il mio obiettivo è un altro, è quello di evidenziare alcuni problemi che puoi avere e che con il mio “sistema colore” risolvo in maniera molto efficace.

E’ un “sistema colore” che si adatta al tuo gusto personale di colorista, che magari avresti fatto qualcosa di leggermente diverso, con la differenza però di non avere limiti imposti da colorazioni terziste o studiate per te e contemporaneamente per il supermercato.

Sto dicendo che c’è molto margine di crescita, sto dicendo che hai la possibilità di differenziarti e che il mercato ha preso assieme alla crisi una duplice direzione:

  1. Le clienti cercano servizi sempre più naturali, e sono disposti a pagarli
  2. C’è un secondo pozzo di petrolio nel tuo salone, e se sei bravino ad oggi l’hai solo intuito
  3. Noi siamo gli uomini sporchi e sudati che lavorano a quel pozzo da 25 anni! E c’è molta differenza tra trivella e trivella

La naturalezza che cercano le clienti è quella che io definisco “baby blonde”, certo poi ci sono le tecniche del momento e quelle che verranno, ma il “baby blonde” chiarisce la il colore a più dimensioni e la pienezza giovane e sana del capello che tratto, fino al secondo pozzo di petrolio.

Il secondo pozzo di petrolio, dove io sono altamente specializzato, sono le lunghezze e le punte (personalmente se non sei in presenza di personalità veramente adatte, ti sconsiglio da subito di NON tagliarle MAI PIU’ e di chiamarmi subito):

–      Il capello lungo si identifica con la gioventù, delle tue clienti giovani e anche delle tue clienti diversamente giovani

–      Il capello lungo indica un capello sano e aumenta la tua reputazione nel tuo mercato di riferimento

–      Il capello lungo richiede più cura e attenzione donandoti la possibilità di offrire molti più servizi colore rispetto a quelli che hai attualmente in salone

–      Il capello lungo permette di esprimerti molto di più, diffondendo una buona reputazione per te e il tuo staff, in termini di:

o   Taglio

o   Piega

o   Styling

o   Cura di cute e lunghezze

L’unica cosa devi dotarti di un “sistema colore” che ti permetta di inserire a listino molteplici servizi colore specifici per chi ha capelli lunghi, servizi colore altamente fidelizzanti e remunerativi.

Vuoi solo la riconoscenza da parte delle clienti in termini di fama? Fai tu! Credo che la soddisfazione di riportare il sorriso sul viso di una futura sposa e la serenità in una giovane donna sia importantissimo nel tuo lavoro, probabilmente non ha prezzo, fa parte di quelle gratificazioni che poi restano e ti fanno alzare tutte le mattine, anche la domenica e il lunedì magari per seguire aggiornamenti e formazione su nuovi prodotti.

Però c’è un problema!

Come ogni lavoro, anche tu dal tuo immagino che ti aspetti una giusta e soddisfacente remunerazione.

Anche il tuo lavoro va pagato e per fare questo se la tua passione bruciante incontrasse un “sistema colore”  efficace in questo senso anche tu potresti replicare il successo di molti tuoi colleghi ampliando il successo che già hai, confermandolo o riposizionandoti sulla tua clientela con più forza e soddisfazione.

Oppure finalmente puoi raggiungere il desiderato successo in piena libertà di scelta e di espressione del tuo essere colorista, senza limiti colore creati da fornitori che sfruttano la tua immagine per vendere tonnellate di colore nei supermercati, senza limiti colore creati da fornitori che vendono produzioni terziste che non ti differenziano.

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Se questa cosa ti piace continua a seguirmi qui sul blog, io come scrivo lavoro. Scherzando spesso con i miei clienti dico “dai Compra! Io Mantengo Quello Che Ti Promettono Gli Altri”!

Se hai un minimo di budget puoi anche fare una valutazione test, che non vuol dire rimanere mio cliente a vita se qualcosa non corrisponde con quanto ti sto dicendo, ma ti consiglio di dare un’occhiata alle testimonianze e in ogni caso dobbiamo prima conoscerci e valutare i tuoi desideri o le tue attuali problematiche.

Giovanni Gasparetto

Ringrazio per la collaborazione Corrado Equipe Parrucchieri

fb corrado

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